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Controcanto

Un’occasione per conoscere meglio i valori e i Progetti realizzati da Progetto Susan in Africa

“L’arte non è nulla. E’ un soffio. Con il soffio passa e nel soffio rimane”

Avigdor Arikha, “La pittura e lo sguardo. Scritti sull’arte
Edizioni originali 1991-2011; edizione italiana Neri Pozza 2016

A pensarci un attimo, anche canto e controcanto, come l’arte e come la vita stessa, passano in un soffio e sono un soffio, psiche-spirito-anima a volte rimangono nelle opere, in quel che si è riusciti a fare.

Controcanto, il titolo scelto, vuol indicare una voce pensante ancora in armonia ma diretta altrove, ad ogni costo, e alla necessità di staccare dal coro del conformismo alcune considerazioni sulle trasformazioni in corso nell’arte, che cambia, ma forse meno velocemente di quanto si creda e di quanto sembri cambiare il mondo.

  • Personalmente credo moltissimo nell’importanza di cantare più forte ad ogni strappo di nostra veste mortale, proprio su quel canto muto che è l’arte visiva: mantenendo attenzione ai fenomeni umani, e al dialogo: che sia vivo, democratico ma non ipocrita, e pandemie permettendo, meglio in presenza.

  • L’esposizione collettiva estemporanea breve intitolata “Controcanto”, è più di “un messaggio in una bottiglia” e in ogni caso per me sarà molto di più di un messaggio. Per me sarà senz’altro un’occasione unica e rara di incontro e dialogo, che spero risulterà intensa e persino divertente, anche se si tratterà di un brevissimo evento espositivo.

Nella migliore ipotesi porterà qualche cambiamento nell’arte locale, in meglio, proprio mentre procedono ovunque i cambiamenti globali che fanno spesso pensare solo al peggio. Ma anche non cambiasse nulla per moltissime Persone, resto convinto che dopo questa mostra vedrò molte cose in una diversa luce.

  • Le bellissime bottiglie-sculture di Ilaria sono rinvio alle nature morte di Giorgio Morandi, e tutta la collettiva è un omaggio inevitabile a grandi artisti italiani; quanti e quali siano grandi è un dibattito incessante, fin troppo vago a volte; a fine maggio nel nuovo spazio “Atelier indaco” verranno lanciate in 24 ore proposte per artisti e appassionati d’arte del passato, del presente, e del futuro più prossimo. Lo schema temporale in realtà – di cui scrive benissimo l’artista e storico dell’arte Avigdor Arikha – non riguarda la pittura, se mai l’immagine, e non comprendere la differenza impedisce di accostarsi correttamente e semplicemente alle arti lente.

  • Durante l’evento, tenterò a più riprese, con intervalli, un bilancio non economico, anche personale, dei miei primi vent’anni di tentativi di coniugare arte e solidarietà, pittura scultura ed esistenza.

  • Un po’ più di consapevolezza sull’arte di oggi è sempre stata una sfida per me e credo così sarà per il pubblico, mentre l’intelligenza artificiale, dopo il cinema e la fotografia, ormai sfidano e beffano l’arte, e qualcuno discutibilmente considera la pittura, il disegno a mano libera, il modellare, attività in estinzione: non lo credo. La pittura non morirà, e in ogni caso l’arte, come ha scritto Manuel Baldassare, pittore, poeta e musicista friulano più noto in Francia che in Italia, ha bisogno di anima; e di rianimazione.

  • Parlar dell’arte del futuro esige non dimenticare l’arte di ieri, e anche come i diversamente giovani erano ieri: l’arte italiana del ‘900 è ancora potenziale riferimento per il mondo, forse anche quella già dimenticata o mai scoperta potrebbe esserlo. Ne rifletterò in pubblico.

  • E presenterò opere mie, vecchie e nuove, insieme ad opere inedite di artisti poco conosciuti in Friuli, forse simili per alcuni aspetti, che cercherò di far scoprire al pubblico (Ugo Attardi, Virio Bresciani, Rosa De Marco, Pier Guzzi, Gerardo Lunatici).

  • Scoprire significa, come teatro o in concerto, a volte, chiacchierando: a cellulari spenti.

  • E si parlerà un po’ per gioco anche delle “stranezze” del mercato dell’arte contemporanea: di NFT, NFV, Arso; una anticipazione di questo nuovo sta in qualche domanda, una delle quali è la stessa che ha generato il gioco chiamato: V.I.V.A. acronimo per Valore Intrinseco della Visual Art.

  • Farò questo avendo sempre presente “Progetto Susan!“, di cui il presidente e fondatore Andrea Cecchini parlerà a lungo domenica mattina, rispondendo a domande del pubblico.

  • Al pubblico in parte fatto dagli artisti presenti e a Tutti coloro che vorranno unirsi. Verrà esplicitamente chiesto agli artisti di aderire tramite CONTROCANTO a più progetti artistici, da condividere insieme, anche nei prossimi anni.

  • CONTROCANTO è infatti il risultato di una grande amicizia, quella con Progetto Susan, l’associazione con la quale Arte solidale si è gemellata nel 2016. Ed è coerente con questo titolo, controcanto, l’intera storia di Arte Solidale, che vuole da 20 anni gemellare le arti visive lente ( pittura, scultura, fotografia) con la solidarietà, in particolare con la solidarietà verso alcune persone in Africa.

  • Rifletteremo con Andrea di tutto questo, anche dello slogan un po’ trito che quasi tutti conoscono ‘Aiutiamoli a casa loro’ , un’ottima idea se fosse declinata nel rispetto autentico delle Persone, del loro modo di essere e sentire: anche questa è una riflessione impegnativa, ampia e profonda, che proveremo a fare e rifare sempre. Non distante dalla necessaria riflessione con rispetto su cosa significherebbe ‘restituire opere d’arte all’Africa’, come dichiarò Emanuel Macron tempo fa, e cosa sia arte, cosa provocazione, battuta, paradosso, moda o peggio menzogna omologazione e ottundimento.

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Le opere che si potranno incontrare allo Spazio Indaco e negli immediati dintorni sono di:

CONTROCANTO c/o Atelier Indaco

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