Seleziona una pagina

Scultura in vendita offerta libera

in libreria fino all’epifania

Presso la libreria ‘Al Segno‘ in via campo Marzio, 27, a Sacile (PN)

Da mesi è esposta presso la libreria Al Segno in via campo Marzio, 27, a Sacile (PN) una scultura in terracotta patinata, un mezzo busto di una Donna Africana di mezza età che sorride.
Perché?
In primo luogo, è un omaggio al lavoro delle donne africane, che sanno sopportare fatiche e caldo per anni, in ambienti mediamente molto meno ospitali di quelli sopportati dalle donne europee; il che causa, purtroppo, un invecchiamento precoce e un’aspettativa di vita media piuttosto bassa, in alcuni paesi africani di decenni inferiore rispetto all’aspettativa di vita delle donne nei paesi europei.  Per questo la scultura si intitola ‘venere nera, a 50 anni’, per denunciare non solo il fatto che la bellezza sfiorisce, ma che sfiorisce più rapidamente dove non esiste accesso a servizi medico-sanitari, o peggio dove non esistono servizi medico-sanitari.

La necessità di una scienza biomedica e di una medicina più attenta alle differenze di genere è in realtà un tema globale, che vale in ogni parte del mondo, e molto attuale, per quanto poco avvertito dalle donne e dai cittadini europei, come un libro ( ‘Il sesso è quasi tutto’, Feltrinelli 2022) e diversi scritti (anche sui social, es Facebook) dell’immunologa Antonella Viola dimostrano in modo estremamente convincente. Ritengo che questo tema sia molto importante anche per il rinnovamento delle conoscenze e delle prassi mediche abituali, anche nei paesi cosiddetti civili, sviluppati, post industriali, ovvero nei paesi ricchi, dove in realtà, ancora dop migliaia di anni, le discriminazioni di genere e la violenza sulle donne sono pesantemente presenti, un tema a mio parere non ben risolto, e (lo suggeriva tra gli altri in modo convincente Eric Fromm, nel secolo scorso) collegato alla distruttività e stupidità delle società maschiliste, indirettamente anche al razzismo, alle guerre e ai danni ambientali. In futuri articoli cercherò di collegarmi al grande tema donna vita e libertà. Le arti visive possono suggerire come hanno sempre fatto riflessioni al riguardo.

‘Donna vita libertà’ è lo slogan virale, la triplice parola chiave della rivolta nonviolenta di giovani cittadini iraniani in questi giorni.
Nei luoghi dove donna vita e libertà sono maggiormente tutelati c’è comunque un grande lavoro culturale da fare e rendere visibile un messaggio a lungo termine mi è sembrato giusto tramite questa opera, che è anche in vendita, in offerta libera, a sostegno di progetti concreti di supporto ad una comunità africana in uno dei Paesi più poveri del mondo, i Burkina Faso.
Per saperne di più, visitate il sito di Andrea Cecchini, Progetto Susan.

Aggiungo che ho scelto, tra le varie sculture che ho realizzato negli anni, questa, perché mi sembra riuscita più di altre in termini di qualità tecnica di realizzazione e di innovazione formale, e in particolare mi pare sia riuscito nell’intento di rendere le forme con freschezza e semplicità. 

Ho usato qui per la seconda volta una tecnica personale di uso dell’argilla molto fresca, cioè molto ricca di acqua, anche durante la modellazione, e una definizione dei pochi dettagli usando insieme alle mani una grossa spatola, come si usa fare per la pittura materica, per mantenere durante la patinatura finale le tensioni superficiali del tridimensionale.

La scultura sarà esposta ancora fino all’Epifania, e il ricavato della vendita, al netto di eventuali spese di imballaggio e spedizione, sarà interamente devoluto a favore di Progetto Susan.

Ultimi articoli

Pin It on Pinterest

Privacy Policy