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Regole Interne dell’Associazione Arte Solidale

della SERIE “PILLOLE d’ARTE SOBRIA”

Un piccolo contributo al tema della solidarietà da parte di arte solidale ( nata dopo una mia consistente donazione di mie opere, come associazione culturale, libera e senza scopo di lucro, in Friuli, nel febbraio 2002; e, dal 2016 fusa con l’associazione di volontariato ProgettoSusan) è espresso, tra l’altro, dal suo regolamento interno.

Questo regolamento continua (oggi aprile 2023, come 20 anni fa) a generare diffidenza.  Forse la solidarietà, anche in campo artistico come in altri campi, ha ancora strada da fare. (La diffidenza in generale è diffusa, ma di questo scriverò eventualmente un’altra volta).

Qui dò una spiegazione del regolamento. Sin dalla fondazione i soci hanno condiviso le idee seguenti, presto apprezzate da Progetto Susan, messe poi in pratica in oltre 20 anni di vita associativa, con il solo limite di aver perso di vista alcuni soci:

  1. Se una Persona, conosciuta in presenza dai soci del Consiglio Direttivo, dona una propria opera di arte arte visiva (arti visive lente =  disegni, dipinti, sculture, fotografie), di qualsivogliano dimensioni, materiali e tecnica, e se quest‘opera è accettata in dono dai Soci, la Persona donatrice se lo vuole diventa socio di Arte Solidale e, in quanto tale, comproprietario di tutte le opere dell’associazione;
  2. Basta donare un’opera, perché una Persona divenga socio; la Persona che doni un’opera, continua a fare per il resto, con le sue altre opere del tutto liberamente quel che sa, può e vuole fare;
  3. Tutte le opere dell’associazione costituiscono un insieme o “pool” di opere (un migliaio di disegni, oltre un centinaio di dipinti, una sessantina di sculture in terracotta, qualche incisione, alcune stampe fotografiche degli artisti associati, e poche altre acquisizioni) e sono tutte destinabili a progetti espositivi associativi, personali o collettivi, dopo i quali il ricavato di ogni eventuale vendita di opere è sempre interamente destinato a sostenere economicamente specifici progetti di aiuto in Paesi africani, al netto di spese espositive; il pool di opere che include artisti professionisti, quotati, così come disegni di persone sconosciute ai più e non fa nessuna distinzione tra i donatori – nessuna discriminazione di età, ceto sociale, cosiddetta razza o etnia o religione, etc. – viene mantenuto sufficientemente ampio grazie a donazioni degli artisti associati ripetute nel tempo;
  4. Le spese espositive, a carico dei soci del consiglio, sono sempre state limitate il più possibile, per consentire che la quota economica più alta possibile di eventuali vendite sia sempre destinabile alla solidarietà; per gli stessi motivi ci si è attenuti a criteri di minima spesa e massima sobrietà relativamente a cornici, vetri, luci, uso di materiali per la realizzazione delle esposizioni;
  5. I soci sono anche comproprietari di libri e riviste acquistate a proprie spese da Franco negli ultimi 20 anni: libri e riviste sono inerenti sia il tema dell’arte visiva contemporanea sia il tema della solidarietà, i soci ne possono disporre come desiderano, ad esempio tenerli giorni o mesi per averle a disposizione e studiarli; lo stesso vale ovviamente per singole opere o anche gruppi di opere;
  6. L’associazione ha svolto in media poco più di un evento espositivo al biennio; eccezionalmente gli eventi espositivi possono essere anche stati più di uno l’anno; vendite e aste benefiche possono sempre verificarsi anche parecchio tempo dopo gli eventi, in condivisione da parte dell’artista interessato, e confidando che vi sia condivisione anche da parte del presidente di Progetto Susan Andrea Cecchini;
  7. Le opere non vendute dopo un evento sono custodite dai soci negli anni, restano ri-destinabili a successivi eventi, parte del “pool”; esse sono anche destinabili gratuitamente a spazi privati o pubblici condivisi dai soci e da Enti, pubblici o privati, che accettino di farlo e accettino la gratuità espositiva ed i sopra-detti principi associativi;
  8. In casi – finora mai verificatisi – di disaccordo o controversia tra i Soci su dove collocare le opere di Ar.So. O su altro, si prevede che la soluzione di questioni spetti al Consiglio Direttivo dell’associazione, che vota nel caso a maggioranza – essendo il CD composto oggi di 4 Persone, in caso di voto in pari decide il Presidente;
  9. per approfondimenti, si veda anche lo statuto associativo del 05/02/2002 e i documenti che sono stati conservati, relativi ai progetti e agli eventi espositivi realizzati nel tempo.

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